SECONDO MANIFESTO DELL'EPISTEMOLOGIA TRANSRAZIONALE
”Trans-razionale” è il pensiero che prende forma e si esprime mediante l’oltrepassamento della razionalità ordinaria.
Il pensiero "razionale" sta ai limiti delle capacità cognitive dell'essere umano.
Il pensiero "trans-razionale" va oltre.
La conoscenza possibile è sovrabbondante rispetto alla conoscenza disponibile.
PRIMA PARTE
Il tempo e la conoscenza possibile
L’essere umano è nel contempo figlio della propria storia e della Storia di tutta l'umanità. Il mondo in cui è immerso, a tutti i livelli del suo essere, non gli è estraneo e irraggiungibile perché tutto ciò di cui è in grado di fruire sta sempre davanti a sé come un invito a una ulteriore possibile apertura conoscitiva.
Il possibile è anche realizzabile.
L'entità della conoscenza accessibile al singolo individuo dipende dalle opportunità che gli si presenteranno per acquisirla e, soprattutto, dalla volontà di andare sempre oltre.
Se è vero che l’essere umano vive in una società la cui cultura lo precede, questa cultura, dovunque essa sia sorta, gli appartiene perché l’intero patrimonio culturale umano fa parte della conoscenza disponibile. Il problema consiste nel reperire quel “quantum” ritenuto per sé necessario e relativamente sufficiente. Questo “quantum”, seppure limitato, implica alcune evidenze.
La prima tra queste riguarda il dato di fatto per cui al di là del proprio orizzonte visibile, qui ed ora, c'è un altro orizzonte che attende di essere esperito.
La seconda evidenza discende dalla consapevolezza che il mondo reale non è fatto solo di cose che si possono toccare, costruire, usare o distruggere, ma anche di pensieri, emozioni, sentimenti e credenze che, seppure mutevoli, esercitano un’influenza incisiva sull’esistenza individuale.
La terza evidenza scaturisce non tanto da ciò che già si conosce, ma da ciò che si apprende dagli altri o dalle proprie esperienze nell’ambito delle “realtà” paralleli in cui ognuno è chiamato a muoversi fin dall’età infantile.
Alla luce di queste osservazioni si può affermare che vivere la vita significa coglierla così com’è: al plurale dei suoi dati donati o presenti in potenza.
Reale e trans-reale
Un progetto esistenziale che si schiude alla molteplicità dell'Esistente è anche in gran parte trans-reale, in quanto traghetta la limitata razionalità umana in dimensioni che oltrepassano le vicende storiche in cui ogni individuo è coinvolto. Appartiene alla dimensione reale oggettiva l’insieme delle cose che sono immediatamente percepibili, ripetutamente sperimentabili e dimostrabili con gli strumenti scientifici della Fisica classica.
Non tutto è però misurabile, ponderabile e calcolabile.
All’estremo limite delle realtà oggettive vi sono le realtà soggetive che non possono essere dimostrate con formule matematiche.
Il pensabile, inteso come capacità della mente umana di andare oltre il percepibile, sperimentabile o calcolabile, appartiene in eguale misura al reale soggettivo (psicofisico e spirituale) e al trans-reale.
Il pensiero creativo è nello stesso tempo reale, perché atto che si può esprimere concretamente in una forma artistica, e trans-reale perché immateriale mezzo di esplorazione di dimensioni diverse, ma altrettanto pregnanti delle situazioni contingenti.
Partendo dalle realtà conosciute (nell'ambito delle Scienze naturali, umane, fisiche e cosmologiche), la mente può spingersi in territori dove non ha più bisogno di servirsi degli stessi strumenti ordinari usati per investigare l'ambiente in cui vive. Questo tipo particolare di attività mentale, non condizionata dalle leggi che governano le scienze sperimentali, è stato ed è tuttora la sfida maggiore posta davanti all'essere umano.
Razionalità e trans-razionalità
A differenza della corrente letteraria surrealista, la cui principale fonte d'ispirazione era costituita dai sogni o dai paradisi artificiali, il "trasrazionalismo" epistemologico applicato, assume che, nei campi della coscienza e dell'intelligenza umana, esistono le condizioni di ogni possibile esperienza razionale o trans-razionale.
Il pensiero trans-razionale è quel particolare tipo di pensiero che si attua attraverso un processo dinamico di transito dall’ineffabile, ma non inaccessibili dimensioni transrazionali, alla complementare e reale dimensione dell’esistenza vissuta. Esso appartiene al patos della creatività, all’immaginazione scientifica e al futuro di un'umanità in grado di accedere ai mondi spirituali aperti al non ancora espresso e non ancora corrotto dalla ripetizione del già noto.
SECONDA PARTE
Il pensiero trans-razionale e la Filosofia contestualizzata
Premessa
L'essere umano è nel contempo:
- un fenomeno oggettivo (perché esistente e sussistente in sé e per sé);
- una soggettività interattiva nelle sue manifestazioni psicofisiche e sociali;
- un unicum, sui generis, perché in grado di attingere al fiume carsico transpersonale dell’ispirazione poetica, letteraria e artistica, fonte delle molteplici sfaccettature della cultura universale.
La “Filosofia contestualizzata” è una disciplina del pensiero finalizzato alla ricerca del senso della vita e dei suoi apriori universali.
Cos’è il pensiero trans-razionale:
Il pensiero trans-razionale è:
- una potenzialità cognitiva solitamente inespressa dalla mente antropica;
- una sintesi delle numerose accezioni (noetiche o dianoetiche) dei concetti di: “ragione”, di “intelletto passivo e attivo” e di “intelligenza”, assunti come forme omologhe e sovrapponibili delle attività espletate dal sistema cognitivo di ogni singolo soggetto umano pensante;
- un mezzo di potenziamento conoscitivo, sovraordinato rispetto ai presupposti fisiologici neuronali da cui dipende l’esercizio della razionalità comune.
Il “come” del pensiero trans-razionale:
Il pensiero trans-razionale si manifesta come:
- capacità mentale dell’essere umano di cogliere e di elaborare contenuti non immediatamente percepibili, ma disponibili nello spazio-tempo, utilizzando l’energia (conscia e inconscia) del sistema cognitivo, più che la sua biologia neurale;
- prerogativa spontaneamente acquisita, o appresa, intenzionalmente esercitata dalla mente umana;
- risorsa volontaria finalizzata all’utilizzo di forme alternative di pensare;
- funzionamento integrato (olistico) delle risorse energetiche cerebrali e somatiche.
Il pensiero-trans-razionale sta a tutte le altre forme di pensiero, come l’energia universale sta a tutte le altre forma di materia animata o inanimata.
Il “perché” del pensiero trans-razionale:
Il pensiero trans-razionale potenziale della mente umana può essere attivato e utilizzato, oppure restare parzialmente o integralmente latente.
Il “perché” si decida a svilupparlo o a ignorarlo dipende unicamente dalla volontà del singolo essere umano di andare oltre la razionalità (per così dire rettilinea) delle sue facoltà intellettive, onde perseguire obiettivi creativi, scientifici o contemplativi.
Si potrebbe banalmente affermare che il pensiero trans-razionale c’è, in quanto possibile.
Il “dove” del pensiero trans-razionale:
Il pensiero trans-razionale non conosce frontiere spaziali perché trascendente rispetto ai mondi immanenti in cui si esprime come energia mentale in evoluzione.
Il “quando” del pensiero trans-razionale:
Il pensiero trans-razionale non è temporalmente condizionato.
TERZA PARTE
La Filosofia contestualizzata
La Filosofia classica è una materia astratta autoreferenziale e falsificabile.
La Filosofia contestualizzata, a differenza della Filosofia classica moderna e post-moderna, è una teoria e una metodologia che emerge da un contesto formale e informale reale e trans-reale.
a) Il contesto informale si relaziona:
- al pensiero trans-razionale a salti euristici;
- alle varie ipotesi di esistenza, oggettive e soggettive, visibili e invisibili, con cui interagisce;
- alla vita vissuta e alle fenomenologie del mondo reale;
- alle capacità umane di pensare, di apprendere, di agire e di comunicare a tutte le scale e in tutti gli ambiti dello scibile.
b) Il contesto formale si relaziona:
- al Cognitivismo connessionista e alla Filosofia della Fisica quantistica;
- alla Logonica;
- alla Storia della cultura.
Il "come" della Filosofia contestualizzata
Partendo dal presupposto che il cervello umano è un organo pigro, simile nelle sue funzioni all’hardware di un processore, la Filosofia contestualizzata si pone l’obiettivo di fungere da software.
Le modalità attraverso cui si esprime la Filosofia contestualizzata sono:
a) di tipo narrativo, cioè prettamente letterarie, coerenti con una vicenda biografica (reale) o di pura fantasia raccontata o sceneggiata;
b) di tipo logico deduttivo.
I “perché” della Filosofia contestualizzata
I “perché” della Filosofia contestualizzata coincidono con i suoi principali obiettivi.
a) Nel contesto della scoperta, la Filosofia contestualizzata si propone d’introdurre alcuni “distinguo” terminologici tra i concetti di:
- realtà, reale e trans-reale;
- razionalità e trans-razionalità.
b) Nel contesto della giustificazione, la Filosofia contestualizzata:
- interpreta, a livelli ulteriori, vari aspetti della cultura storica e scientifica del proprio tempo;
- espande la potenziale capacità della mente umana per esperire la conoscenza possibile.
Nicoletta Hristodorescu